MISSION
FANTASTIKA nasce nel 2014 da un'intuizione di Ivan Cavini, con l'intento di valorizzare l'illustrazione fantastica "young adult" e attrarre nel borgo di Dozza un turismo più giovane e interessato alle discipline artistico/professionali dell'entertainment design.
L'idea è di utilizzare il contesto storico e museale della Rocca sforzesca di Dozza (BO), situata nel borgo medievale di Dozza (BO) sulle colline dell'appennino bolognese, per ospitare una vera e propria Artist Alley gratuita che intende far conoscere l’illustrazione fantastica in tutte le sue sfacettature, con una particolare attenzione alle opere di J.R.R.Tolkien e alle opere editoriali o cinematografiche dalle quali essa trae ispirazione.
Nel 2017, a seguito del grande successo ottenuto anche grazie alla nascita del drago Fyrstan (l'enorme installazione che riposa nel mastio della rocca), FANTASTIKA diventa Biennale e si allarga all'intero borgo storico, promuovendo un settore di grandi creatività, sul modello di fiere e convention internazionali ma in un contesto più intimo e conviviale.
La Biennale d'illustrazione FANTASTIKA si avvale della collaborazione di professionisti del settore, creativi e docenti di fama nazionale e internazionale, attraverso l'organizzazione di mostre, workshop, artist desk, dibattiti e live performance.
Nel weekend della Biennale, un’ampia area del castello di Dozza e della pinacoteca è dedicata agli artisti professionisti che vogliono esporre, promuovere e vendere materiale relativo al proprio lavoro, come artbook, sketchbook, stampe, cartoline o altri prodotti della propria creatività. Nella torre maggiore si risveglia il drago Fyrstan, il borgo si anima di spettacoli, artigiani e appassionati del genere, mentre nel Centro Studi - La Tana del Drago si approfondiscono le tematiche tolkieniane.
ORGANIZZAZIONE
La Biennale d’illustrazione FantastikA è organizzata dalla Fondazione Dozza Città d’Arte, con la curatela artistica di Ivan Cavini, la direzione culturale dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani (AIST) e il patrocinio del comune di Dozza. Lucca Comics & Games è partner dell'evento dal 2021.
FantastikA fa parte di Bologna Estate 2024, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città Metropolitana di Bologna - Territorio Turistico Bologna-Modena.
PARTECIPAZIONE ARTISTI OSPITI
FANTASTIKA ospita gli illustratori che vogliono promuovere e vendere materiale relativo al proprio lavoro, come artbook, sketchbook, stampe, cartoline o altri prodotti della propria creatività.
Gli illustratori vengono scelti in base alle opere editoriali pubblicate, all'originalità e/o all'impatto artistico-culturale che l'opera ha avuto nel settore del fantastico.
Gli ospiti della biennale vengono invitati e selezionati dal direttore artistico e dal comitato organizzativo.
PARTECIPAZIONE BOTTEGHE
Gli artigiani e i commercianti che sono interessati a vendere durante lo svolgimento della Biennale, devono inviare la propria richiesta di partecipazione, completa di dettagli tecnici e foto, alla Fondazione Dozza Città d'Arte rocca@comune.dozza.bo.it
La selezione è a cura del comitato organizzativo.
ACCESSO ALLE ATTIVITA'
Molte attività sono gratuite. L'accesso alle attività che si svolgono in rocca, necessitano di un biglietto acquistabile in loco, nella biglietteria.
FANTASTIKA COLLABORA CON LUCCA CREA srl
La Fondazione Dozza Città d'Arte e Lucca Crea srl hanno stipulato un accordo di partenariato permanente che prevede lo sviluppo di eventi,
iniziative di comunicazione e strategie di marketing condivise a livello nazionale e internazionale.
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Il fumetto da molti anni viene ormai riconosciuto come forma d'arte e celebrato in festival e gallerie d'arte, eppure le altre discipline dell'illustrazione non destinate all'infanzia o all'editoria scientifica, ancora oggi stentano a emergere tra le istituzioni, nonostante l'enorme successo tra il pubblico dimostrato anche dalle quotazioni in costante crescita.
L’illustratore moderno è in realtà ormai un autore transmediale in continua evoluzione, ovvero una figura professionale in grado di creare o mettersi al servizio di un universo narrativo e declinarlo per i vari media: siano essi editoria, cinema, serie televisive, fumetti, videogiochi o giochi da tavolo.
𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭'𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐅𝐚𝐧𝐭𝐚𝐬𝐭𝐢𝐤𝐀 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐢𝐞 𝐝𝐢𝐞𝐜𝐢 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐞 Ivan Cavini, ideatore della manifestazione, 𝐡𝐚 𝐫𝐢𝐩𝐫𝐞𝐬𝐨 𝐢𝐥 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐥𝐥𝐮𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐚𝐧𝐢𝐟𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐮𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐞𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐚𝐥 𝐭𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨: 𝐋𝐀 𝐅𝐎𝐑𝐌𝐀 𝐃𝐄𝐋 𝐃𝐑𝐀𝐆𝐎.
𝐐𝐮𝐚𝐥 è 𝐢𝐥 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐢𝐥𝐥𝐮𝐬𝐭𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞?
Come l'acqua può prendere la forma di qualsiasi recipiente, anche il drago riesce ad assumere un significato diverso a seconda del luogo dove si è sviluppata la sua storia.
Questa riflessione ho cercato di suggerirla nell’immagine della locandina, raffigurando uno strano Drago che si palesa luminoso e sinuoso nel cielo ma che riesce comunque a celare le proprie forme tra le nuvole: è un drago della cultura occidentale che rappresenta il maligno e la sventura, oppure è più vicino alle filosofie orientali che impersonifica la forza della natura e la buona sorte? Per Tolkien il drago non era semplicemente una creatura propedeutica all’intreccio di una fiaba, bensì era la memoria di intere popolazioni, la sintesi delle loro paure e una manifestazione dello spirito nordico che egli tanto adorava.
Quindi, in sintesi, credo che il Drago oggi abbia innumerevoli aspetti, perché è il racconto “il recipiente” che dà "la forma" ai draghi.
“𝐋𝐚 𝐍𝐚𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐃𝐫𝐚𝐠𝐨”, “𝐢𝐥 𝐑𝐢𝐬𝐯𝐞𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐃𝐫𝐚𝐠𝐨”, “𝐈𝐥 𝐓𝐞𝐬𝐨𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐃𝐫𝐚𝐠𝐨”: 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡é 𝐢𝐥 𝐝𝐫𝐚𝐠𝐨 è 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐧𝐞𝐢 𝐭𝐢𝐭𝐨𝐥𝐢 𝐝𝐢 𝐅𝐚𝐧𝐭𝐚𝐬𝐭𝐢𝐤𝐀?
Il drago è il simbolo della letteratura Fantasy, che in qualche modo è la madre di tutti i generi letterari fantastici. Da millenni i draghi abitano l’immaginario di quasi tutte culture del mondo e anche se oggi ormai nessuno crede realmente nell’esistenza di queste creature, ritengo sia proprio questa loro capacità di attraversare luoghi e confondersi tra le pieghe del tempo a renderle speciali.
Come avete deciso di festeggiare i dieci anni di fantastikA?
FantastikA è un luogo arcaico e fuori dal tempo, che ogni due anni risveglia il suo Drago, per dare voce agli artisti contemporanei che interpretano le grandi storie del nostro tempo attraverso l'illustrazione editoriale, ma anche il cinema d'animazione, la concept art e il game art.
Fin dalla prima edizione FantastikA si è posta l'obbiettivo di promuovere un settore di grandi professionalità sul modello di fiere e convention internazionali in un contesto intimo e conviviale, che nel giro di pochi anni ha visto decuplicare il numero dei visitatori, trasformando il borgo in un luogo dove canalizzare la fantasia per poi irradiarla in tante direzioni.
il 21 e 22 settembre si porrà una particolare attenzione alle origini del drago e delle creature fantastiche, esplorando i loro significati nell’araldica, nel folklore, nel cinema e nella letteratura, con un focus sul bestiario di Ulisse Aldrovandi, il naturalista bolognese, che nella seconda metà del 1500 interpretò la storia naturale con l’aiuto di uno staff di illustratori, traducendo per la prima volta in immagini un groviglio di creature reali, draghi e superstizioni fantasiose.
Come il drago riesce ad assumere un significato diverso, così allo stesso modo anche l’illustratore, che oggi è costretto ad affrontare sfide importanti deve imparare ad essere informe, senza limiti, pur mantenendo chiara la propria identità. Ma non è una sfida semplice.
Come si sta trasformando il lavoro dell'illustratore?
Le intelligenze artificiali e il mondo dei social non hanno ancora una regolamentazione che tutela gli artisti perché la politica non riesce a tenere il passo con l’evoluzione tecnologica. L’illustratore del domani (che è già oggi) è costretto a barcamenarsi tra appropriazioni indebite delle proprie opere, editori selfmade senza deontologia professionale e tutte le complessità del mercato che li obbliga a dedicare moltissimo tempo all’autopromozione e alle lungaggini burocratiche. Quest’anno quindi FantastikA “cambia forma”: oltre agli eventi di intrattenimento ci saranno anche alcune tavole rotonde che cercheranno di affrontare le varie tematiche con esperti del settore.
Dalla pubblicazione de “Il Signore degli anelli” ad oggi, la letteratura fantasy (a volte declinata in altri sottogeneri) ha goduto di un successo sempre crescente, continuando ad evolversi e a proporre nuove visioni, eppur senza dimenticare le proprie origini. Questo genere, inizialmente considerato una moda da nerd, ha poi influenzato la moda e l’arte, ha monopolizzato l’editoria, ha rilanciato la socializzazione con fiere, giochi da tavolo e di ruolo, ha condizionato palinsesti televisivi e distribuzioni cinematografiche, entrando nel profondo e in tutti i contesti della nostra società in maniera transmediale.
Ma non è stato sempre così.
In Italia il genere fantasy è stato, e in molti casi lo è ancora, sottovalutato dalla cultura, sfruttato e idealizzato dalla politica e infine relegato a genere per bambini, al pari delle fiabe, ignorando che gli archetipi contenuti nel fantasy, hanno un valore "trasversale" e che aiutano l'uomo nel processo di individuazione della coscienza.
Questa idea del fantasy come genere solo per l’infanzia, si era sviluppata molto tempo fa, probabilmente intorno alla prima metà del ventesimo secolo e si era radicata con l’ascesa della fantascienza. Più o meno all’inizio degli anni trenta, negli States, grazie a riviste come “Astounding Science Fiction” e “Amazing stories” la fantascienza aveva conquistato un popolarità sempre crescente e nel 1939 era riuscita ad avere una rivista tutta sua: “Unknown Worlds”, nonostante l’approccio di queste riviste era più o meno sempre lo stesso: esprimere un’idea pseudo-fantastica e svilupparla in tutte le sue implicazioni fino a giungere ad una conclusione logica e scientificamente dimostrabile.
Era il periodo dell’entusiasmo per la fantascienza dato dal progresso tecnologico e dai primi viaggi spaziali, ma un tragico avvenimento stava per cambiare le cose e nulla sarebbe più stato come prima: la guerra.
Nel 1943 con la penuria di carta provocata dalla seconda Guerra Mondiale, molte riviste subirono una forte crisi di vendite e la mitica “Unknown Worlds” chiuse per non riaprire mai più. Con la fine delle ostilità alcuni ex collaboratori tentarono di rilanciare delle testate simili, ma con l’aggravarsi delle differenze sociali purtroppo si resero conto che il progresso tecnologico non aveva saputo mantenere la promessa di benessere e i lettori avevano ormai perso interesse per il genere fantastico, in tutte le sue forme.
Negli anni Sessanta accadde una cosa, apparentemente di poca importanza, che scatenò una reazione a catena nel mercato editoriale americano e poi europeo: “Il Signore degli anelli” di J.R.R.Tolkien uscì come trilogia in versione economica e per la prima volta il grande pubblico venne a conoscenza di un fantasy ottimista ed epico, che esaltava le qualità umane, che incitava alla responsabilità e all’amicizia, che parlava di persone comuni disposte a sacrificare se stesse per un bene superiore: era nato il "fantasy tolkieniano", un successo commerciale e sociale clamoroso, successivamente preso anche come simbolo dai movimenti studenteschi americani.
Ben presto gli editori inondarono il mercato di romanzi ispirati ai libri di Tolkien, che a loro volta riuscirono a vendere un numero straordinario di copie e a riportare romanzi fantasy di nuovo in cima alle classifiche di vendita, grazie anche a tanti talentuosi autori come Terry Pratchett, Ursula Le Guin, Michael Moorcock, Terry Brooks, Philip Pullman e molti altri, che a partire dagli anni settanta iniziarono a prendere spunto dall’epica tolkieniana per arricchire il genere fantasy di nuovi linguaggi e nuove visioni sempre interessanti.
Furono anni di grande fervore editoriale, ma con l'innovazione degli effetti visivi della Industrial Light and Magic, il cinema cominciò a muovere interessi economici sempre maggiori, finché agli albori del nuovo millennio alcuni produttori cinematografici diedero fiducia a Joanne Rowling e a Peter Jackson, che con le loro saghe cinematografiche fecero impennare la febbre fantasy, sdoganandola da retaggi ideologici e rilanciando il genere come mai si era visto prima.
E così arriviamo ai giorni nostri. Il fantasy che da quasi vent’anni domina tutte le piattaforme distributive, dimostra forse di interessare ad un pubblico che intende volgere lo sguardo indietro, alla ricerca delle cose buone che ha dimenticato nella frenesia del consumismo e del progresso.
Gli appassionati di elfi e maghi sono eterogenei per età, nazionalità ed estrazione sociale, ma forse, come i nativi americani e altre civiltà arcaiche, hanno in comune una sensibilità olistica della vita e una spiritualità trasversale: sono coscienti dell’irreparabile disastro ambientale in corso e ancora non credono che la soluzione possa arrivare da un consumismo che mette il benessere materiale dell’uomo prima di ogni cosa, a discapito degli altri esseri viventi.
E così la magia del bastone di Gandalf diventa l’energia della natura da utilizzare solo in maniera responsabile, l’artigianato e il lavoro manuale acquisiscono un valore intrinseco, e la Contea diventa lo specchio di una vita più semplice e attenta alle “cose che crescono”, come gli hobbit insegnano.
Ma non siamo ancora in un film distopico o post-apocalittico, possiamo ancora ritrovare il nostro rapporto con l’ambiente e magari favorire un progresso rispettoso e attento al grande “tutto” di cui facciamo parte.
Ivan Cavini
Ivan Cavini
DOVE
Borgo medievale di Dozza (BO)
QUANDO
7^ edizione: 2024 "La Forma del Drago" 10 anni
(21/22 settembre)
6^ edizione: 2022 "Il Tesoro del Drago"
(17/18 settembre)
5^ edizione: 2021 "Cuore di drago"
VIRTUAL EDITION (22/23 maggio 2021)
4^ edizione: 2018 "Il risveglio del drago"
(22/23 settembre)
3^ edizione: 2016 "La nascita del drago"
(24/25 settembre)
2^ edizione: 2015 (16/17 maggio)
1^ edizione: 2014 (27/28 settembre)
INFORMAZIONI
Fondazione Dozza Città d’Arte
Piazza della Rocca. Rocca Sforzesca di Dozza
40060 Dozza (BO)
www.fondazionedozza.it
DIREZIONE ORGANIZZATIVA
Fondazione Dozza Città d'Arte
COORDINAZIONE
Ivan Cavini
DIREZIONE CULTURALE
Associazione Italiana Studi Tolkieniani
ORARI
Nei due giorni della Biennale la rocca rimane aperta negli orari: 10 - 19
TRASPORTI
SABATO 21 - NAVETTA a ciclo continuo, ogni 35 minuti circa, dalle 9.30 alle 22.30 (con pausa tra le 13 e le 14)
DOMENICA 22 - NAVETTA a ciclo continuo, ogni 35 minuti circa, dalle 9.30 alle 21 (con pausa tra le 13 e le 14)
Fermate:
Toscanella (Parcheggio Lem Superstore)
Dozza (Rivellino)
Dozza (Piazza Fontana)
COME ARRIVARE
IN AUTO DA SUD: uscita A14 "Imola", poi direzione Bologna a Toscanella di Dozza prendere via Calanco fino al borgo di Dozza (BO).
IN AUTO DA NORD: uscita A14 "Castel San Pietro",
poi da via Emilia in direzione Dozza (BO). A Toscanella prendere via Poggiaccio fino al borgo di Dozza.